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La resilienza come trasformazione del dolore

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    La resilienza come trasformazione del dolore

    Ciò che ci accade nella vita non determina chi siamo.

    La nostra persona è forgiata sulle scelte che quotidianamente prendiamo e non sugli eventi che accadono.'resilienza'

    La vita ci pone di fronte a eventi anche molto dolorosi. C’è chi ne esce distrutto, senza più alcuna speranza, annullato dal dolore paralizzante. A volte, in queste persone insorgono incubi, flashback, sintomatologia ansiosa. Devastate dalla tragedia, non vedono altro che sofferenza. Qualsiasi cosa appare inadeguata; ormai nulla ha più valore.

    Tuttavia c’è anche chi reagisce diversamente ai drammi e alle perdite potenzialmente traumatici. Queste persone sono caratterizzate dalla determinazione a superare le avversità e andare avanti nella loro vita. Affrontano le esperienze negative e vivono il dolore, per poi dargli una nuova forma.

    In questo modo la ferita pulsante si trasforma in occasione di rinascita. Diviene strumento di crescita interiore e momento di ridefinizione di sé, degli altri, e del mondo che ci circonda. Tutto ciò grazie alla resilienza, ovvero la capacità dell’uomo di reagire alle avversità della vita traendone nuova forza vitale.

    Boris Cyrulnik (2000) per rappresentare il concetto di resilienza ha utilizzato la metafora dell’ostrica: ferita da un granello di sabbia, l’ostrica si difende producendo qualcosa di molto prezioso, la perla.

    La persona resiliente è quindi quella che possiede la capacità di trasformazione del dolore. L’ostrica produce la perla solo se viene ferita. In questa prospettiva, possiamo rendere il dolore un’occasione illuminante. L’alternativa è continuare a vivere una sofferenza sterile e accecante.

    Nonostante pensiamo sempre che gli eventi negativi siano lontani da noi, la vita ci ricorda che le tragedie possono capitare a chiunque. Dunque anche a noi e a chi ci sta vicino.

    Non è possibile cancellare il dolore, come non è possibile che svanisca all'improvviso il ricordo dell’accaduto o che si ritorni ad essere le persone di sempre. Tuttavia è possibile dargli una nuova forma, un nuovo colore, un nuovo senso. In questo modo la nostra non resterà una mera ferita ma diverrà una feritoia, una strettoia attraverso cui poter entrare in contatto con la nostra vera essenza. Il nostro senso della vita. Una fessura da cui può penetrare la luce (Aldo Carotenuto, 1998).


    Dott.ssa Chiara Missana

    Articolo tratto da: https://chiaramissana.it/2020/01/29/la-resilienza-come-trasformazione-del-dolore/

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